Janus Perspective di Paolo Pozzi | Fastener + Fixing Magazine

[articolo rilasciato per Fastener + Fixing Magazine | Issue 145: January 2024]

Il 2023 è stato un anno di ripresa per l’economia in generale, con miglioramenti significativi per quanto riguarda il PIL globale, le catene di approvvigionamento e i prezzi delle materie prime e dell’energia. La ripresa, per quanto significativa e apprezzabile, non è stata sufficiente per tornare ai livelli pre-Covid 19.

Come ogni anno dallo scoppio della pandemia, anche nel 2023 le sfide non sono mancate. Tra le principali, l’aumento dei tassi di interesse e le tensioni geopolitiche, che hanno minacciato l’incertezza del contesto economico. Tuttavia, i tassi d’inflazione sembrano ora molto più sotto controllo rispetto all’inizio dell’anno, grazie a una delle più forti azioni della BCE e della FED mai sperimentate dal mercato.

L’industria automobilistica ha affrontato queste sfide in un periodo di grande trasformazione, grazie allo sforzo erculeo di decarbonizzazione e di passaggio all’elettrificazione.

Questo cambiamento sta assestando un duro colpo ai produttori tradizionali, che a malapena se lo aspettavano e che ora si trovano a rincorrere i nuovi arrivati, più agili e molto apprezzati dal mercato. Sono stati fatti enormi investimenti per l’elettrificazione e la “macchina” non può essere fermata ora. Tuttavia, è un dato di fatto che il mercato stia incontrando qualche difficoltà nel digerire i prezzi elevati dei veicoli elettrici e ibridi, e i volumi non sono così favolosi come ci si aspettava, oltre a dipendere fortemente dagli incentivi governativi.

Di conseguenza, alcuni investimenti nella tecnologia elettrica sono stati rinviati o ridimensionati. Nell’UE l’impegno per la decarbonizzazione è massimo: sono stati fissati obiettivi molto impegnativi e regolamenti di grande impatto, ma i risultati devono ancora arrivare. I limiti dell’EURO 7 sono stati rinviati per timore di benefici ambientali insignificanti a fronte di enormi costi di attuazione. Il CBAM (Carbon Border Adjustment Mechanism) è già in vigore nella sua fase transitoria e molte preoccupazioni sorgono in merito all’esito sui prezzi delle materie prime e sulla disponibilità di approvvigionamento. Tuttavia, la preoccupazione maggiore legata all’elettrificazione è che essa implica uno spostamento radicale del centro dell’industria automobilistica verso la Cina, che dispone della tecnologia, della catena di fornitura e del mercato che consentono lo sviluppo di questa strategia e promettono un futuro molto brillante.

Con oltre 25 milioni di auto vendute nel 2023, una crescita stimata del 4% per i prossimi due anni e un’offerta di veicoli solida e innovativa, la Cina non solo è pronta a diventare il mercato automobilistico più energico del mondo, ma è anche pronta a sferrare un attacco al mercato europeo, che è inedito e che sarebbe stato considerato una follia non molti anni fa.

Mentre il settore automobilistico è sotto pressione, il mondo industriale esce da due anni consecutivi di crescita a due cifre – grazie alla fine della pandemia Covid-19, nonché al miglioramento delle catene di approvvigionamento globali e dei prezzi delle materie prime. Tuttavia, la seconda metà del 2023 ha già posto fine a questo periodo di ripresa e i volumi si adegueranno di conseguenza nel 2024. Non si prevedono ulteriori cali dei prezzi delle materie prime, anzi, c’è il rischio che alcuni prezzi (soprattutto dei metalli) rimbalzino a causa della volatilità della situazione.

L’industria europea dei sistemi di fissaggio dovrà gestire tutte queste sfide con ulteriori restrizioni sul fronte della sostenibilità. L’UE sta accelerando la strategia di decarbonizzazione per ristabilire la parità di concorrenza con i partner esterni all’UE, tenendo conto dei costi legati alle emissioni di carbonio. Il rischio è di mettere a repentaglio il sistema produttivo europeo, distruggendo la sua competitività rispetto al resto del mondo. Pertanto, dobbiamo sostenere una transizione graduale che tenga conto di tutti gli aspetti della sostenibilità.

L’obiettivo, tuttavia, è quello di superare le perturbazioni che si verificano in ogni settore e cogliere tutte le opportunità adattandosi alle nuove richieste del mercato. In questo contesto, fare leva sull’innovazione è un must. Disponiamo di strumenti potenti a questo scopo, la digitalizzazione e l’IA attendono solo applicazioni aziendali valide per esprimere tutto il loro potenziale. La potenza di questi strumenti ci pone di fronte a un paradosso: da un lato potrebbero sostituire in modo massiccio il fabbisogno di manodopera umana, ma dall’altro non abbiamo mai visto una tale carenza di risorse umane. Dobbiamo definire le politiche e impostare le organizzazioni in modo da responsabilizzare le persone e dare loro le giuste opportunità per ottenere risultati.

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